La malattia delle piante dipende dalle errate pratiche agronomiche!

12/18/2024

Con il passare degli anni aumenta la conoscenza in ambito agrario ma allo stesso tempo assistiamo ad un’aumento delle malattie, dei patogeni e ad un accorciarsi della vita media delle piante e della loro vita profittevole.
La colpa? Mentre si guarda con attenzione al cambiamento climatico nel quale anche l’opinione scientifica è allo scontro, di certo andrebbe data maggiore attenzione critica alle diverse tecniche agronomiche diffuse dalle stesse università che poco si preoccupano della salite del suolo che costituisce l’ambiente nel quale le piante vivono e come si sà, le piante non possono muoversi e andarsene in altro ambiente con le proprie gambe ma subiscono quello in cui le impiantiamo.
In questi anni di ricerca su come risolvere problematiche come la moria di alcune colture o migliorare il sistema produttivo di certo la costante unica balzata è stata che determinate tecniche agronomiche come l’aratura vanno abbandonate e recuperate solo in condizioni estreme per casi in cui abbiano determinati obbiettivi cosi unici fa non averne in mente nessuno al momento.
Il suolo vive dei suoi microrganismi che costituiscono il fulcro della sua fertilità, sono loro infatti la sostanza organica e parte del carbonio che si accumula in esso sia da vivi che da morti. Questi microrganismi Sono anche acqua ed elementi e l’aratura è tra le principali cause di morte di questi che vengono per esempio portati alla luce quando si sono moltiplicati al buio per vivere al buio o viceversa o che dagli stati profondi e privi di ossigeno vengono messi all’aria.
Chiaramente il suolo quando sano è ossigenato anche in profondità, ed infatti terreni asfittici sono spesso malati e la necessità di ararli che ne deriva nasce proprio dal fatto che sono stati arati o maltrattati troppo spesso o privati della vita sia come microrganimsi che come organismi (piante, insetti, animali, …).
Questo è uni dei tanti ma basilari aspetti che indebolendo il suolo impoveriscono le piante e quindi le rendono più suscettibili ad attacchi patogeni.
Poi ci sono tutti i rimedi chimici che scindono il problema dalla causa ma che danno una soluzione temporanea al problema. Come conseguenza si risolve al momento ma si complica il futuro. Argomento questo lungo trattato molte altre volte e che ha dato risposte pratiche in tutti quei clienti che hanno adottato le concimazioni senza chimica o che affianchiamo nel biologico, biodinamico, … ma anche convenzionale.
Ma un’aspetto molto importante è ignorato dalla totalità degli addetti ai lavori è quello della necessità di una nutrizione completa che dia alle piante tutti i 90 e piú elementi minerali di cui necessitano. Continuare a ignorare che oligoelementi come Cobalto, Cadmio, Silicio, Selenio, ..,. Siano elementi fondamentali per la creazione di enzimi vitali nelle piante come nei microrganismi come negli esseri viventi non permettarerà di ridurre le incidenze delle malattie. Anche come umani mangiamo frutta fatta di azoto fosforo, calcio, potassio, e non che contiene tutto ciò che serve alla vita. Introdurre nella nostra dieta come in quella vegetale questi oligo elementi cambia notevolmente il livello di benessere e sanità di piante e di chi si nutre di esse.
Piante nutrite “unicamente” con polveri di roccia hanno dimostrato una resistenza alle comuni malattie nettamente superiore tanto da non avere alcuna incidenza di danno se non trattate con i normali prodotti fitosanitari e comunque non sono risultate appetibili ad insetti ed altri patogeni.
Le pubblicazioni di cui scopriamo sempre l’esistenza dopo anni evidenziano una evolizione tecnologica e della conoscenza che non arriva in campo.
Cosi è nata la nostra società, con il desiderio di portare queste evoluzioni dalle sale dotte al campo dopo averne verificato la veridicità che non è significato solo leggere la pubblicazione ma anche testare quanto da queste dichiarato.
Cosi, dopo tutti questi anni, sottolineamo che il cambiamento è necessario, in primis dalle tecniche agronomiche per un agricoltura sana e salutare.
Maurizio Simone